Il discorso del Sindaco per il battesimo civico di ragazze e ragazzi della leva del 2001. A loro sono stati consegnati tre oggetti: il Tricolore, la Costituzione e una grafica d’arte realizzata in onore di Giuseppina Aliverti

 

Care ragazze, Cari ragazzi benvenuti alla celebrazione del 73° compleanno della Nostra Repubblica Italiana.

Si tratta di una ricorrenza doppiamente importante per Somma Lombardo, perché in questo giorno la nostra comunità festeggia qui a Palazzo Viani Visconti, la sua più importante sede istituzionale, il vostro battesimo civico.

Fra poco vi saranno donati tre preziosi oggetti:

Il Tricolore, la Costituzione Repubblicana ed una grafica d’arte realizzata in onore di una nostra illustre concittadina: Giuseppina Aliverti.

Analizziamone, brevemente, il significato.

Il Tricolore

La nostra bandiera nazionale ha un forte valore simbolico. Dovunque in Italia dalla rivolta di Bologna del 1794 in poi, il bianco, il rosso e il verde esprimono una comune speranza di unità e fratellanza, che accende gli entusiasmi e ispira i poeti: “Raccolgaci un’unica bandiera, una speme”, scrive, nel 1847, Goffredo Mameli nel suo Canto degli Italiani, il futuro Inno Nazionale.

Furono due ventenni studenti universitari bolognesi, Luigi Zamboni e Giovanni Battista de Rolandis i primi a pensare, in quell’occasione, ad un simbolo, il tricolore, che facesse da collante per il diviso popolo Italiano.

La Costituzione Repubblicana

La nostra Costituzione è un testo bellissimo ed attuale, un programma di convivenza nella solidarietà ancora in parte inattuato. Per questo vi invito a leggerlo e a farlo vostro.

Oggi più che riprenderne qualche articolo, (ne varrebbe sempre la pena) voglio riflettere INSIEME a voi sul fatto che quel libretto che fra poco avrete tra le mani, sintesi dell’opera delle migliori intelligenze del nostro Paese, è stato reso possibile grazie al sacrificio di migliaia di Italiani durante la lotta di Liberazione che dal settembre 1943 all’aprile 1945 ha insanguinato la nostra Italia.

Due di loro erano Sommesi ed avevano la vostra età.

Si tratta di Isaia Bianco e Bruno Colombo che a 17 e 18 anni, un’età in cui di solito si pensa alle ragazze e allo sport, hanno immolato la loro giovane esistenza perché noi potessimo liberamente scegliere la nostra.

La Grafica d’Arte

Giuseppina Aliverti è stata una delle prime donne accademiche d’Italia. Al di là degli importanti studi da lei realizzati (...) ciò che forse più conta nella sua storia è la capacità di andare oltre gli stereotipi del tempo che ritenevano le scienze da un lato, e le carriere universitarie dall’altro, appannaggio dei soli uomini, preferibilmente dai nobili natali.

In questo modo ha dimostrato che con la forza di volontà si possono superare i limiti posti dalla propria condizione di partenza.

Care e Cari diciottenni di Somma Lombardo, in questi giorni ho provato pensare cosa vi avrebbero detto i giovani di cui abbiamo parlato poc’anzi se avessero potuto farlo.

Ecco, provate ad immaginarli qui sul podio, al nostro fianco…

Luigi e Giovanni Battista vi esorterebbero a mettervi in gioco per cose grandi, per qualcosa o per qualcuno che resterà anche dopo di voi e che vi riempie il cuore di gioia. E non è mai troppo tardi o troppo presto. E’ sempre il momento per fare la differenza. Basta volerlo.

Isaia e Bruno vi chiederebbero semplicemente di essere felici, come lo erano loro alla vostra età. Anzi vi inviterebbero con forza ad essere felici, perché la felicità è una scelta e non dipende solo dalle circostanze più o meno favorevoli che incontrerete nella vita. Esistono mille ragioni per gioire nonostante tutto, coglietele in ogni occasione.

Giuseppina vi spronerebbe ad investire sulle vostre passioni e sui vostri talenti, perché tutti voi avete dei talenti unici ed irripetibili. Coltivateli con impegno, nonostante le difficoltà e farete un dono a voi stessi, ai vostri cari ed all’intera comunità. Abbiamo bisogno di ragazzi in gamba, ragazzi che ce la mettono tutta in quello che fanno e che condividono con gli altri i propri risultati.

Giuseppina infatti non si è limitata a tenere per sé i frutti della propria brillante carriera accademica, ma li ha messi a disposizione di migliaia di giovani nelle aule delle università italiane. Ed oggi vogliamo ricordarla soprattutto per questo.

In poche parole tutti e cinque vi inviterebbero, e altrettanto facciamo noi, a fare della vostra vita un capolavoro, un capolavoro da condividere così aumentarne a dismisura il valore, e tutto il resto verrà da sé.