Tempo di bilanci

 

Dopo vent’anni dall’apertura di Malpensa 2000 ci si interroga sull’impatto che la stessa ha avuto sulla città di Somma Lombardo: molte erano le attese e le prospettive cosi come le promesse. Accanto al previsto sviluppo demografico, urbanistico e occupazionale di Somma si prevedeva la realizzazione di opere importanti per mitigare l’impatto sul territorio e garantire la qualità di vita dei cittadini.

Nulla di tutto questo è avvenuto. A fronte di un previsto sviluppo demografico mai realizzatosi, si è dato il via ad un eccessivo ampliamento abitativo che ha creato un surplus di unità invendute e opere residenziali inconcluse con cantieri abbandonati e conseguente degrado.

Anche le attese dal punto di vista occupazionale non sono state rispettate: solo il 18,2% degli occupati a Malpensa è residente nei comuni limitrofi allo scalo. Una discussione andrebbe poi aperta sulla qualità dei contratti di lavoro offerti: contratti interinali e a tempo determinato sono una costante e rappresentano, soprattutto per le nuove generazioni, una breve parentesi senza possibilità di reale qualificazione e di conseguenti prospettive future.

Apprendiamo con soddisfazione e allo stesso tempo con preoccupazione, le recenti dichiarazioni del nuovo presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana: con soddisfazione poiché si ripropone il tema del piano d’area e la necessità di valutare tutte le opere non ancora realizzate verificandone nuovamente l’opportunità, con preoccupazione perché Il presidente elenca una serie di opere “prioritarie” non previste nel piano d’area o previste ma dalla “priorità” quanto meno discutibile: la bretella Gallarate-Samarate, il prolungamento della superstrada di Malpensa da Boffalora a Vigevano, la linea ferroviaria Gallarate Terminal Due e il potenziamento della Rho - Gallarate. Nessun accenno all’ampliamento di via Giusti e della Tangenziale che i sommesi aspettano da oltre vent’anni .

La discussione in merito, in particolare all’eventuale tangenziale nord, è divenuta ancor più urgente proprio in considerazione del notevole aumento del traffico stradale, il conseguente forte incremento dei costi di manutenzione in capo al Comune ed al peggioramento della qualità della vita dovuta all’inquinamento atmosferico ed acustico che va a sommarsi a quello prodotto dall’intensificato traffico aereo.

Mediando le contrapposte posizioni delle amministrazioni avvicendatesi alla guida di Somma Lombardo negli ultimi decenni, pensiamo sia necessaria una politica che non individui Malpensa e il suo sviluppo come un nemico del territorio ma nel contempo sia in grado di tutelare la città e i suoi abitanti al presidente Modiano, manager e imprenditori chiediamo di valutare con responsabilità, accanto alla logica del profitto, le ripercussioni sociali inevitabilmente legate alla scelta di un determinato modello di sviluppo.

Somma Lombardo e le sue esigenze rischiano di essere ancora una volta dimenticate. Per questo motivo siamo accanto al nostro sindaco che fin da subito ha attuato una politica nuova alla ricerca del costante dialogo con i Comuni del sedime aeroportuale; un’apertura al dialogo nell’interesse di tutti. Solo con il rispetto di regole e limiti comuni è possibile che lo sviluppo di Malpensa abbia ricadute positive di cui tutti possano beneficiare. Il degrado si combatte solo con una visione complessiva rispettosa dei limiti oggettivi che un territorio già stressato può sopportare.