Un altro anno è giunto a termine, ed il nuovo bussa impaziente alla nostra porta.

Il tempo scorre veloce, e tra un’incombenza lavorativa e una ricorrenza famigliare, ci sembra di vivere ad un ritmo (frenetico) che non ci appartiene.

Fortunatamente il periodo natalizio ci permette di trascorrere momenti di serenità coi nostri cari, ed anche di fermarci un attimo a “guardare negli occhi” i prossimi dodici mesi per immaginare cosa ci potranno riservare. Quest’ultimo è un esercizio importante perché ci da la possibilità di ripensare il domani. E’ come quando, da ragazzi, giocando a “Monopoli” avevamo la possibilità di “ripassare dal Via” e quindi di rideterminare una partita che sembrava già indirizzata.

E’ bello pensare al'anno che verrà come ad un nuovo inizio, perché questo ci predispone, al di là della nostra situazione odierna, a pensieri positivi e quindi ad azioni positive che possono avere riflessi importanti per noi, per i nostri cari e perché no, per la nostra città.

Ieri, pensando alla scrittura di questo editoriale, mi è tornato alla mente un passaggio del famoso discorso d’insediamento del Presidente Kennedy: "dunque miei concittadini americani non chiedete cosa il vostro paese può fare per voi, chiedete cosa potete fare per il vostro paese".

Ecco, mi son detto, non sarebbe bello se ciascuno di noi nelle riflessioni di fine anno, tra le altre cose, si domandasse: “Cosa posso fare per rendere migliore la mia città?”

Potrei aiutare un vicino di casa o un amico in difficoltà.

Potrei impegnarmi in un’associazione sportiva, culturale, di volontariato per dare il mio contributo alla comunità.

Potrei partecipare alle riunioni di quartiere per portare idee e suggerimenti.

Potrei partecipare alle festività civili per testimoniare, al di là dei differenti“colori politici”, il mio senso di appartenenza alla Repubblica Italiana.

Potrei decidere di non fermarmi alla semplice denuncia dei problemi, proponendo soluzioni.

Potrei…

Sono convinto che se tutti forniremo il nostro piccolo, ma indispensabile, contributo, il 2018 sarà senza ombra di dubbio un anno memorabile per Somma e per noi che la abitiamo.

Per questo auguro a Voi ed ai vostri cari Serene Festività ed un 2018 da “assaporare” insieme.

 

Stefano Bellaria