Un patrimonio naturalistico da tutelare

 

All'interno del comune di Somma Lombardo è presente un vasto patrimonio naturalistico, partendo dalle sponde del fiume Ticino, passando dalla Brughiera, fino alle colline moreniche della frazione di Mezzana.  Da quest'ultima località è possibile addentrarsi nel SIC IT2010011 “Paludi di Arsago” (Figura 1), la cui superficie di 543 ettari si estende all'interno dei comuni di Somma Lombardo, Arsago Seprio, Vergiate e Besnate. Il SIC, Sito di Interesse Comunitario, è sottoposto, come stabilito dalla direttiva comunitaria n. 43 del 21 maggio 1992, (92/43/CEE) (Direttiva Habitat), alla salvaguardia della biodiversità, mediante la conservazione degli habitat naturali. Pertanto, attenendosi alla normativa vigente, i comuni interessati e l'Ente Parco del Ticino si impegnano alla tutela e alla conservazione delle numerose specie vegetali ed animali presenti all'interno dell'area.

Dal punto di vista vegetazionale il SIC è costituito da una formazione forestale con dominanza di Farnia (Quercus robur), Acero campestre (Acer campestre), Frassino (Fraxinus excelsior), Carpino bianco (Carpinus betulus), Nocciolo (Corylus avellana) e Rovere (Quercus petraea) e, secondo il  Formulario Standard Natura 2000 del SIC IT2010011 “Paludi di Arsago”, risultano presenti diverse specie inserite nelle liste delle piante a protezione rigorosa a raccolta regolamentata (LR 10/2008), tra cui la Cannella delle torbiere (Calamagrostis canescens), il Dente di cane (Erythronium dens-canis), il Campanellino (Leucojum vernum), la Ninfea (Nymphaea alba), il Pungitopo (Ruscus aculeatus) e la Felce palustre (Thelypteris palustris).

Anche per quanto riguardo la biodiversità faunistica il SIC “Paludi di Arsago” viene considerato un sito di grande valore con la presenza di molte specie, appartenenti a differenti classi, inserite nel Formulario Standard Natura 2000. Tra queste si evidenzia la presenza di alcuni invertebrati, come ad esempio il Ditisco a due fasce (Graphoderus bilineatus), il Cerambice della quercia (Cerambyx cerdo) e il Cervo volante (Lucanus cervus). Non è raro trovare alcuni adulti appartenenti a quest'ultime due specie anche nei centri abitati adiacenti al SIC, durante il periodo estivo.

Tra i vertebrati, invece, vi sono alcune specie di uccelli, elencati anche nell'allegato I della Direttiva 79/409/CEE concernente la conservazione degli uccelli selvatici, come ad esempio la Nitticora (Nycticorax nycticorax), la Garzetta (Egretta garzetta), il Picchio rosso maggiore (Dendrocopos major) e la Quaglia (Coturnix coturnix); di mammiferi, tra cui la Faina (Martes foina), la Donnola (Mustela nivalis), il Ghiro (Myoxus glis) e lo Scogliattolo comune (Sciurus vulgaris) e di anfibi e rettili.

Negli ultimi anni,  particolare attenzione è stata rivolta proprio all'erpetofauna (anfibi e rettili) presente in alcune aree umide all'interno del SIC “Paludi di Arsago”  ed alcune aree naturali adiacenti. Infatti, da un monitoraggio post-operam in seguito alla realizzazione del Metanodotto “Somma Lombardo-Besnate”, effettuato da esperti erpetologi nel 2012 e da ulteriori studi di approfondimento, mediante barriere installate attorno ai siti riproduttivi nel 2013 e nel 2016, è stata confermata la presenza di diverse specie di anfibi e rettili, già note, ma di cui non si conosceva lo stato di conservazione.

Le specie identificate sono il Rospo comune (Bufo bufo), la Rana agile (Rana dalmatina), la Rana verde (Pelophylax lessonae-esculentus cpx.), la Rana di lataste (Rana latastei), la Raganella italiana (Hyla intermedia), il Tritone crestato italiano (Triturus carnifex), il Tritone punteggiato italiano (Triturus vulgaris meridionalis) la Biscia dal collare (Natrix natrix) e il Pelobate fosco (Pelobates fuscus insubricus).

I dati acquisiti durante le indagini hanno sorpreso esperti e curiosi. Infatti, nonostante fosse nota la presenza delle specie sopracitate, le informazioni riguardanti la consistenza delle popolazioni non erano sufficienti per un'analisi accurata. Con i recenti studi è stata confermando un'eccellente stato si conservazione dell'erpetofauna sia nel SIC “Paludi di Arsago” e sia in aree limitrofe, spesso vicine ai centri abitati. In particolare, l'abbondanza di individui del Pelobate fosco, specie prioritaria ai sensi della Direttiva 92/43/CEE, la cui presenza nel SIC è nota già dal 1988, ha dimostrato che il SIC “Paludi di Arsago” ed alcune aree naturali esterne, ospitato la popolazione più grande in tutto il territorio nazionale. Per questo motivo, al fine di garantire la sua conservazione, sono state individuate alcune aree umide all'interno dell'area di interesse, da potenziare e gestire nel tempo secondo criteri specifici. La gestione prevede un controllo idrologico continuo, utile al  Pelobate fosco durante le fasi riproduttive e di sviluppo, strettamente legate agli ambienti acquatici.

Per questo motivo, nel comune di Somma Lombardo, in particolare nelle aree naturali adiacenti alla frazione di Mezzana, sono state installate alcune chiuse regolabili in corrispondenza di aree umide precedentemente drenate attraverso canali aperti e, soprattutto, non sottoposti a regolare manutenzione. Mediante il controllo e la gestione di queste opere sarà possibile regolare i livelli idrici delle aree umide di interesse e, in abbinamento a monitoraggi periodici (il prossimo inizierà nei prossimi giorni), garantire una gestione ottimale delle popolazioni di Pelobate fosco sul territorio.

Per ulteriori informazioni visitare il sito ufficiale del Parco del Ticino.

 

543

ettari di Sito di Interesse Comunitario

 

SIC

Sito di Interesse Comunitario, è sottoposto, come stabilito dalla direttiva comunitaria n.43 del 21 maggio 1992 (92/43/CEE Direttiva Habitat), alla salvaguardia della biodiversità, mediante la conservazione degli habitat naturali

 

ERPETOFAUNA

particolare attenzione è stata rivolta proprio all'erpetofauna (anfibi e rettili) presente in alcune aree umide all'interno del SIC "Paludi di Arsago" ed alcune aree naturali adiacenti

 

LE SPECIE

Rospo comune, la Rana agile, la Rana verde, la Rana di lataste, la Raganella italiana, il Tritone crestato italiano, il Tritone punteggiato italiano, la Biscia dal collare e il Pelobate fosco