Il nostro concittadino, che vive e lavora all’Università di Cambridge, è stato premiato per la ricerca sulla sclerosi multipla

 

Da Somma Lombardo a Cambridge per studiare la sclerosi multipla. Luca Peruzzotti-Jametti è un nostro concittadino che vive e lavora nel Regno Unito come ricercatore. Nel 2018 ha ricevuto due importanti premi. Ad aprile il Cambridge Society for the Application of Research, riconoscimento dell’università inglese per l’attività accademica e di ricerca sulla scelosi multipla. A settembre il premio Made me dell’ambasciata italiana a Londra, riconoscimento ai giovani ricercatori italiani che operano nel Regno Unito e che si siano formati, almeno in parte, in Italia.

Luca Peruzzotti-Jametti è laureato in Medicina all’Università San Raffaele e l’anno scorso ha completato il Dottorato di ricerca in Neuroscienze cliniche presso l’Università di Cambridge.

Conosciamolo un po’ di più in questa breve intervista.

Chi è Luca Peruzzotti-Jametti? Una breve presentazione di sé..

Sono un medico neurologo con una passione per la ricerca. Ho lavorato per diversi anni all’Ospedale San Raffaele di Milano, e da ormai cinque anni sono assunto dall’Università di Cambridge dove lavoro e vivo.

Un ricordo di Somma Lombardo e cosa la lega alla sua città

Somma Lombardo è la città dove ho passato la mia infanzia e giovinezza. Prima di trasferirmi a Milano per gli studi universitari, passavo volentieri le giornate tra giri in bicicletta nel boschi di Somma e bagni nel parco del Ticino. Qui è anche dove ho incontrato i miei amici più cari, che ancora conservo con cura, e dove torno ogni anno per le festività per stare con la mia famiglia.

Perché ha deciso di intraprendere questo percorso professionale?

Penso che la mia passione per la medicina e la ricerca si possa riassumere con una domanda: perché? Ricordo che fin dalla giovane età ero incuriosito dai meccanismi e dal perché certi fenomeni biologici accadevano. Crescendo ho imparato a mettere a buon uso questa passione e mi sono avvicinato al mondo della medicina. In questo modo ho potuto unire la mia inclinazione personale con la cura e il servizio del prossimo.

Quali risultati ha ottenuto nella ricerca sulla sclerosi multipla (in parole povere)?

Sicuramente molte persone hanno sentito parlare di sclerosi multipla, ma nonostante questa malattia sia stata descritta da Charcot ormai nel 1868, tuttora ci sono molte cose che ci sfuggono e non abbiamo purtroppo una cura definitiva. Da anni lavoro sull’utilizzo di nuove metodiche alla frontiera della biologia cellulare, per ottenere cellule staminali da potere utilizzare per trattare i casi più cronici di Sclerosi Multipla. Nel 2018, abbiamo fatto un grosso passo avanti in questo senso utilizzando un nuovo metodo per ottenere le cellule staminali che normalmente risiedono nel cervello (l’organo che insieme al midollo spinale è complito dalla Sclerosi Multipla) dalle cellule della cute dei soggetti malati. Queste directly induced Neural Stem Cells (iNSCs) hanno enormi vantaggi, perché si possono ottenere velocemente da una semplice biopsia cutanea (o anche da un campione di sangue) e sono state utilizzate da noi per curare efficacemente dei topi affetti da un modello di malattia di Sclerosi Multipla. Contestualmente abbiamo identificato un meccanismo per cui queste cellule funzionano e attualmente stiamo lavorando per portare queste cellule in clinica, nonché per capire cosa causa l’accumulo di disabilità nei pazienti con Sclerosi Multipla.

E cosa significano per lei i riconoscimenti che ha ottenuto?

Sono molto orgoglioso dei premi ricevuti dall’Università di Cambridge e dall’ambasciata italiana. Tuttavia mi rendo conto che siamo solo all’inizio di questo viaggio che ogni giorno intraprendiamo con gioia grazie ai nostri colleghi (in Italia e all’estero), e soprattutto ai tutti i pazienti.

Luca Peruzzotti-Jametti (a destra) riceve il premio Cambridge Society for the Application of Research
Luca Peruzzotti-Jametti (a destra) riceve il premio Cambridge Society for the Application of Research