Appunti partigiani

 

Cosa c’entra via del Campo (il caruggio di Genova reso famoso da una canzone di De Andrè) con la via Bruno Colombo di Somma Lombardo? Eppure scavando nella memoria ci si accorge che qualcosa c’entra; bisogna tornare indietro nel tempo: all’Italia occupata dei nazisti, agli anni della Resistenza.

Genova 25 giugno ‘44: in un attentato al bar Olanda di via del Campo morirono sei militi nazisti della Kriegsmarine (fanteria di marina) e altri rimasero feriti.

La rappresaglia non scattò subito; dopo gli eccidi della Benedicta e del Turchino non era consigliabile compiere altri rastrellamenti ed esecuzioni a Genova.

Cresceva in città la presenza dei Partigiani e l’odio nei confronti dei nazisti: una polveriera pronta ad esplodere a fronte di nuove provocazione.

Probabilmente a farli decidere fu il ferimento di un ufficiale avvenuto il 5 luglio.

Il conto era subito fatto: sei tedeschi uccisi più un ufficiale ferito facevano settanta italiani da fucilare; il comandante tedesco delle SS di Genova girò l’ordine di esecuzione al Campo di concentramento di Fossoli.

Carpi 12 luglio ‘44: nel poligono di tiro di Cibeno, frazione di Carpi, vennero trucidati sessantasette internati politici del campo di Fossoli. 

Condotti sul posto in tre gruppi, furono fucilati con un colpo alla nuca sull’orlo di una fossa scavata il giorno prima da internati ebrei; terminato l’eccidio, la fossa comune fu colmata e mascherata, e su quella strage cadde il silenzio. 

I destinati alla fucilazione erano 71, ma uno fu tolto dalla lista dalle stesse SS, Teresio Olivelli invece si nascose durante la notte; mentre altri due riuscirono a sfuggire all’esecuzione.

Tra i fucilati c’era anche il Sommese Bruno Colombo nato il 6 aprile del 1926.

Bruno, terzo figlio di una famiglia di contadini di Somma, lavorava come operaio in una ditta locale; nel gennaio del ‘44, non ancora diciottenne, entrò a far parte della Resistenza nelle formazioni S.A.P.

Le Squadre di azione patriottica erano gruppi di combattimento formate da 15-20 uomini ciascuna, nate per espandere la partecipazione popolare alla lotta di Liberazione.

Il numero maggiore di componenti dei gruppi SAP, rispetto ad altre formazioni, rendeva più carente le ferree regole di clandestinità ed esponeva quindi maggiormente il fianco ai delatori. Fu proprio per una delazione che il 3 marzo del 1944 Bruno venne arrestato con il compagno Bianco Isaia.

Rinchiuso nel carcere di San Vittore, vi rimase fino al 27 aprile, quando venne trasferito a Fossoli con Bianco Isaia e Carlo Mossolani, anche lui nel frattempo arrestato.

Il 12 luglio del 1944, Bruno venne portato insieme agli altri al poligono di tiro di Cibeno e fucilato: aveva diciotto anni. Il 16 luglio Carlo Mossolani, in un biglietto alla sua famiglia scriveva:

“…Ormai qui siamo rimasti in due, io e Giorgio (Giorgio Casale,) perché anche Bruno non c’è più”.

Ecco spiegato che cosa c’entra via del Campo con Via Bruno Colombo.

In quei mesi i nazisti si sentivano ancora invincibili, la razza superiore in grado di illuminare il mondo come dei diamanti; e chi invece contro di loro lottava era considerato un bandito: letame della società; ma come dice Faber nella Canzone “Via del Campo”:

- Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.

Pochi mesi dopo nacque un fiore meraviglioso: il fiore della Libertà.

 

Ermanno Bresciani