Mi scuso in anticipo per il tempo che Le rubo. So benissimo che “de minimis non curant praetor“, per cui piccole sviste su “Spazio Aperto“ possono sfuggirle. Mi spiace però, come vecchio collaboratore della rivista comunale, che si parli della storica “base geodetica” in modo approssimativo e non corretto: su tale argomento ho scritto molto, sia sul periodico da Ella diretto, che più ampliamente sulla “Rivista del Catasto“ edita dal Ministero delle Finanze a Roma, nonché su “L’Universo“ edito a Firenze dall’Istituto Geografico Militare. Inoltre ho diretto almeno due conferenze sullo stesso tema, anni fa, sia nella sala dedicata alla mia illustre collega Giuseppina Aliverti, che in quella del Castello Visconti. Scrive Roberto Angero “ … la Piramide Geodetica (una base utile in passato come riferimento per la misurazione dell’orbe terrarum)…”. Mi si permetta di correggere questa frase; la cosidetta “piramide” in realtà è solo la protezione del “punctum boreale extremum“, come dice la scritta su uno dei lati del monumento, che segna l’estremo Nord della “Base geodetica di Somma o del Ticino“, misurata dagli astronomi di Brera nel 1788, e poi ancora dai geodeti dell’Istituto Geografico Militare nel 1878 (la base fu successivamente controllata coi metodi satellitari NNSS dal sottoscritto, nel 1994, nell’ambito di una tesi di laurea magistrale in architettura del Politecnico di Milano, laurea di cui era relatore). Quella base servì alla fine del “secolo dei lumi“ non certo per la “misurazione dell’orbe terrarum“, ma più modestamente per dimensionare la “triangolazione“ che fece da supporto per la redazione della carta topografica della Lombardia Austriaca. Nessuna “base geodetica“ può servire da sola “come riferimento per la misurazione dell’orbe terrarum“: si veda a tal proposito il recente libro“ La misura della Terra“ di Carlo Monti e Attilio Selvini, collana“ Politecnica“, ed. Maggioli, Sant’Arcangelo di Romagna, 2016, una copia del quale dovrebbe trovarsi (con altri lavori di chi Le scrive) nella Biblioteca Comunale [...]

Attilio Selvini