Il Judo a Somma Lombardo compie 38 anni e trova la sua casa. Correva l’anno 1978 quando ci fu la prima lezione in città, si tenne in un piccolo spazio messo a disposizione dall'oratorio di Coarezza. Fu allora che nacque l'associazione sportiva dilettantistica Ken Kyu Kai, nota in tutta Italia e diventata un punto di riferimento per chi vuole praticare l'antica arte marziale giapponese. Ora, 37 anni dopo, ha inaugurato la sua sede definitiva in via del Rile 40.

«Abbiamo finalmente il nostro dojo e rimarrà questo», dice Antonio Pitrelli, fondatore e anima del Ken Kyu Kai e oggi direttore tecnico e maestro del settore judo, una realtà che oggi conta 200 atleti in kimono più un altro centinaio che si sono avvicinati al mondo dello sport praticando i corsi di ginnastica, fitness musicato e pilates. Nel nuovo capannone c'è l'immancabile tatami, sale per i corsi , strutture per il potenziamento dei judoka o la preparazione atletica di atleti di ogni disciplina sportiva senza l'uso dei pesi, una scelta precisa per evitare di caricare la schiena, o per ginnastica riabilitativa.

Nel frattempo, si arricchiscono i trofei portati a casa dall’associazione. «In questo momento stiamo crescendo una nuova generazioni di atleti che si sono già affermati nelle competizioni regionali e che ora sono chiamati a emergere a livello nazionale», dice il nuovo presidente Tomasini Giulio.

Proprio una delle giovani promesse, la sommese Sara Lunardi, a maggio, ha conquistato la medaglia di bronzo alle finali nazionali dei campionati Italiani Under 21. La stella del Ken Kyu Kai, che compirà 20 anni il 31 Agosto, è salita sul podio tricolore al termine della kermesse andata in scena al palasport di Catania nella categoria al limite dei 57 kg.

Ma il Judo è molto più che una disciplina sportiva, è una vera filosofia di vita. Sul tatami si imparano valori e rispetto e, non a caso, l’associazione porta avanti diverse iniziative di solidarietà sul territorio, a cui partecipano spesso i suoi atleti, campioni e amatori.

Come durante la dimostrazione di Judo Inclusivo, avvenuta ad aprile per far vedere come lo sport possa essere un veicolo per unire, anche in tema di disabilità.  Al Palasomma, davanti agli alunni dell’istituto Leonardo da Vinci, atleti, ragazzi e meno giovani hanno effettuato dimostrazioni di judo, assieme ad altri affetti da diverse disabilità. Ciascuno si è guadagnato la presenza sul tatami e ha imparato la disciplina come tutti gli altri, senza favoritismi. “Le persone affette da disabilità si sono conquistate la loro cintura. Non hanno fatto esami speciali – ha spiegato il maestro Aldo Piatti – .Se lo vogliamo, possiamo fare qualsiasi cosa, anche la più difficile. E ogni volta che cadiamo, ci rialziamo più forti e con la possibilità di migliorare. Ce lo insegna il judo, ce lo insegna la vita. Queste iniziative servono per costruire la vita autonoma e indipendente delle persone con disabilità, significa ridare loro dei diritti negati, ma anche incidere meno sulla spesa del sistema sanitario nazionale”.

All’iniziativa hanno assistito 400 alunni delle elementari e medie.

Per saperne di più sull’associazione e le sue attività, www.kenkyukai.it.

 

a cura di: Alessandra Favaro