Rimandato l’evento di settembre

 

E' un classico tramonto sul lago quello che colora il nostro aperitivo; con le tonalità di azzurro che si rimandano tra l'acqua e gli occhi di Eleonora (Costa), e quelle arancioni che tanto rappresentano l'infuocata creatività di Roberto (Caccin).

L'incontro ad Angera è incastrato fra due altri appuntamenti, un assessore e un violinista, per definire la collaborazione dell'associazione Quelli Del '63 ad eventi che, quando questa rivista sarà stampata, saranno già altre fotografie per il loro "album dei ricordi". Si perché anche quando non attua progetti autonomi, quest'associazione fatica a stare ferma, a non accettare inviti, e, soprattutto, a stare lontana da quel pubblico che è la sua forza rigeneratrice. E proprio di rigenerazione si parla nell'incontro.

L'associazione sommese, nata ufficialmente nel 2011 ma il cui nucleo centrale si conosce dai tempi della scuola, è più che mai in una fase di crescita e cambiamenti. L'aumentare costante degli iscritti, delle esperienze e anche dei materiali scenografici, impone un riassetto non privo di sorprese. La più grande, per i lettori di Spazio Aperto, sarà apprendere che per la prima volta da anni questo settembre non ci sarà il grande evento corale, quello che supera abbondantemente le 100 comparse come La Grande Guerra o Summa Imperialis. Tutte le scenografie, abiti e attrezzi (per lo più autoprodotti) accumulati in questi anni, saranno inventariati per confluire un po' per volta nella nuova sede a Maddalena, che da mesi viene sistemata nei ritagli di tempo. Gli associati oltre al corpo direttivo sono almeno una sessantina, e anche la gestione di cosi tante persone richiede nuove strategie, sottogruppi di lavoro, deleghe non più procastinabili affinchè il direttivo abbia spazi per la vita privata. Ma soprattutto c'è la voglia di sperimentare formule, locations e tematiche diverse.

Facendo un personale conteggio degli eventi che in questi anni sono stati allestiti, il numero 9 mi ha fatto ricordare le Muse della mitologia greca. E un gioco di gemellaggi è utile soprattutto per ricordare le ambientazioni a cui grazie a Quelli Del 63 hanno assistito i sommesi e non solo. 

*Clio: dea della Storia. Nel 2011 il primo grande evento pubblico a Villa Bellini fu "Camminando nel Tricolore", una rievocazione che dal 1800 ai giorni nostri celebrava i 150 anni dell'Unità d'Italia. 

*Euterpe, dea della musica. Tra le arti di Leonardo da Vinci, fu marginale la composizione musicale, ma i contemporanei lo definivano anche "raro sonatore di lira". Inoltre, secondo la mitologia, Euterpe fu inventrice di strumenti come l'aulos, un doppio flauto. Nel 2012 l'associazione presenta "Storia di un genio... Leonardo" avvalendosi delle riproduzioni dell'artista Roberto Vasconi

*Calliope: musa della poesia epica. Ed epica fu "Summa Imperialis", immensa e dettagliatissima, con ospite l'Associazione Culturale di Archeologia Sperimentale Legio I Italica

*Talia: dea della Commedia. L'evento annuale dedicato al Natale con la Casa degli Elfi si è arricchito di anno in anno stupendo schiere di bambini e genitori. L'edizione 2015 è stata magnificamente ospitata nella cornice del rinnovato Ostello alla Diga del Panperduto, attirando più di 5000 visitatori. 

*Tersicore: dea della Danza. Dalle ballerine di Degas ai colori cangianti di Monet passando per le pennellate di emozioni contradditorie di Van Gogh, l'evento "Impressionismo: luce e colore" del 2014 ha avuto pirouette che continuano tutt'ora. Ospiti nell'edizione originale il gruppo di alta rievocazione storica Venezia Ottocento. Un mese dopo Somma Lombardo, invito a replicare al Festival Internazionale Arti Audiovisive (Dia Sotto le Stelle). Nel luglio 2016, invito al festival Il Lago Cromatico, tappa Angera, per una rappresentazione parziale. 

*Polymnia: musa dell'Orchestica, l'antica arte che univa musica, danza e poesia. E altrettanto composita è stata "Assaggi di Storia", con l'evoluzione dell'alimentazione in occasione di Expo2015 ed un particolare settore dedicato ad Arcimboldo. Dell'edizione originale presentata al Monastero di Cairate , sono state estratte messe in scena al Castello Visconti di San Vito e al Museo Diffuso di Angera

*Erato: dea del Canto corale. La scenicizzazione degli Antichi Mestieri, con moltissimi attrezzi originali da artigiani e contadini che creano singole note di una canzone tutta da vedere, è stata proposta al Panperduto lungo il Canale Villoresi e alla Festa di Primavera di Mercallo, ed incarna forse il periodo storico più congeniale all'associazione, quello di fine 1800.

*Melpomene: musa della Tragedia. L'impatto emotivo che ha celebrato il centenario dell'entrata in guerra dell'Italia è stato forte negli spettatori ma anche per chi lo ha suscitato. "La Grande Guerra... una storia" del 2015 chiude per ora il ciclo degli eventi settembrini dell'associazione. 

Resta la nona musa, Urania, colei che presiedeva all'Astronomia, alle costellazioni. Singole stelle, ognuna con la sua storia, accumunate da leggende che illuminano il buio della notte e guidano i viaggiatori incerti.

Il nuovo evento sta già germogliando, ma non è dato sapere quando e dove sarà in scena. L'unico indizio sibillino che ho il permesso di rivelare è che "coinvolgerà tutta la città". E se il passaggio dell'evento natalizio da piazza Ermes Visconti all'Ostello del Panperduto ha decuplicato il pubblico, difficile prevedere cosa significherà non essere a Villa Bellini. Tuttavia, il non percorrere la strada battuta, il non adagiarsi in formule vincenti, è il miglior indicatore di creatività e salute di Quelli del 63.

Mi autoplagerò nella conclusione, con una frase che avevo già scritto nel blog dell'associazione esattamente un anno fa, per spiegare una sensazione che ogni comparsa ha provato partecipando a queste performance di difficile catalogazione: Diorama viventeRievocazione, a volte quasi Giochi di ruolo per lo spirito goliardico che serpeggia fuori scena. Ma nessuna definizione calza completamente. Perchè l'evento diventa più della somma delle singole azioni; e in qualunque punto sia inserito il proprio contributo all'affresco, rara è la soddisfazione che regala l'esser parte energetica del quadro complessivo.

 

A cura di: Massimo Squillario