I ragazzi del ‘99

 

Cento anni sono passati da quel lontano 24 ottobre 1917, quando l’esercito italiano subì una delle più gravi sconfitte: la “rotta di Caporetto”, grazie alla fulminea e inarrestabile avanzata di un distaccamento del battaglione da montagna Wurttemberg (gli alpini tedeschi). Al comando di uno speciale reparto di formazione efficentissimo e ottimamente addestrato c’era il ventiseienne Oberleutnant primo tenente, Erwin Rommel. Questa sensazionale impresa colse di sorpresa lo schieramento italiano che ne pagò le disastrose conseguenze. La strada per la pianura friulana e veneta fu cosi aperta, L’esercito Italiano alla disfatta, l’alto comando decise di predisporre il fronte difensivo sulla linea che congiungeva il fiume Piave con il monte Grappa. Questa disastrosa ritirata causò migliaia di perdite tra i soldati, ma nelle terre invase si aggiravano senza meta oltre 400.000 mila profughi civili, che cercavano disperatamente di sopravvivere. Il 1917 infatti è stato tristemente battezzato “l’anno della fame”. A difendere il nuovo fronte vennero chiamati alle armi tutti gli uomini idonei, compresa la classe del 1899 i cosiddetti “Ragazzi del 99.” Questi erano i “giovanissimi soldatini in grigioverde che a soli 18 anni furono schierati a difendere il sacro suolo della Patria nella battaglia d’arresto del novembre 1917, nella quale affiancarono validamente e con grande coraggio i commilitoni più anziani, riuscendo ad inchiodare gli Austroungarici sul nuovo fronte. I combattimenti del novembre 1917 posero le basi per la successiva vittoria nella battaglia del solstizio, combattuta nel giugno 1918, durante la quale i “Ragazzi del 99” si distinsero al punto da meritare ben sedici medaglie d’oro al valor militare e l’appellativo d’annunziano di “Eroi Giovinetti.” Il valore e l’eroismo dei “Ragazzi del 99” si rinnovò nella battaglia di Vittorio Veneto, nella quale questi giovani offrirono ancora una volta un prezioso e indispensabile contributo alla rivincita dell’Esercito Italiano sulle truppe Austroungariche sino alla vittoria finale.

“Li ho visti i ragazzi del 99: andavano in prima linea cantando . Li ho visti ritornare in esigua schiera: cantavano ancora. “

Gen. A.Diaz una testimonianza

Mio nonno Silvio, uno dei “ragazzi del 99”mi raccontava : eravamo attestati lungo la riva del Piave e vedevo scorrere l’acqua rossa di sangue...

 

Per il gruppo Alpini

Armando Curto

 

Anche quest’anno l’Amministrazione Comunale in occasione della festa della Repubblica il 2 giugno ha premiato i diciottenni della classe 1999.Il Sig. Sindaco in un passaggio del suo intervento ha ricordato l’analogia che lega i nostri diciottenni con quelli di cento anni fa, i Ragazzi del 99, che furono chiamati a difendere la patria in un momento cruciale per le sorti dell’Italia.In qualità di nipote di uno di loro ho cercato con questo breve scritto di farli conoscere un po’ meglio.