La Giunta Regionale in data 31.07.2017 ha approvato una delibera che poteva avere un impatto importante sull’erogazione dei contributi per i servizi socio assistenziale destinati alle persone economicamente svantaggiate.

Con tale delibera sono state integrate le linee guida per l’applicazione ISEE in Regione Lombardia, ai sensi delle normative, chiarendo che i cittadini non appartenenti alla UE DEVONO presentare, ai fini dell’ottenimento di contributi o sussidi erogati dal sistema regionale, non solo una dichiarazione sostitutiva, ma una certificazione attestante il patrimonio immobiliare posseduto all’estero, resa dall’autorità dello stato estero, tradotta e autenticata dal consolato italiano che ne attesta la conformità originale.

Questa procedura parrebbe di facile lettura, in quanto l’Amministrazione italiana è infatti nella oggettiva impossibilità di controllare la veridicità delle dichiarazioni sostitutive rese dai cittadini extracomunitari.

I risultati della corretta applicazione di una legge, peraltro già esistente, ma sino ad oggi disapplicata, potrebbero essere estremamente importanti, alleviando le ingiustizie che i cittadini italiani in vera difficoltà sono costretti a subire, vedendosi molto spesso superati anche nelle graduatorie da persone extracomunitarie delle quali non si riesce a verificare l’effettivo stato patrimoniale.

Come Gruppo Consigliare abbiamo depositato l’ennesima mozione, supportati da quando predisposto da Regione Lombardia, per far applicare questa norma nella seduta consiliare del 6 Novembre scorso.

Anche questa volta la mozione con i buoni propositi che ne sarebbero conseguiti è stata BOCCIATA dall’attuale amministrazione sommese, alludendo ad eventuali disparità nei confronti degli extracomunitari, a sentenze e ricorsi effettuati e persi dalle Amministrazioni Comunali che hanno applicato questa norma (sentenza del 09/2017 è riferita a prestazioni INPS) e banalmente comunicando che i Consolati sono nella impossibilità di tradurre eventuali attestazioni.

La disparità cara Amministrazione Bellaria è quella che oggi voi state facendo verso i cittadini italiani. Il settore Servizi Sociali del Comune è diventato un via vai di cittadini in difficoltà, che chiedono un aiuto, una mano. C’è il lavoratore in mobilità, l’operaio in cassa integrazione, chi ha i figli precari, chi una pensione bassa, commercianti e imprenditori inchiodati dalla crisi, c’è chi non ha una casa! Persone che da generazioni hanno contribuito allo sviluppo economico del nostro paese e che oggi chiedono aiuti concreti ma che sono messe in secondo piano.

Non vogliamo fare del semplice populismo lanciando slogan inattuabili, ma l’aver bocciato questa proposta è un chiaro segnale di quale strada la nostra città sta prendendo.

La Sezione Lega Nord