Lo scorso IV novembre abbiamo celebrato la giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, evento che, quest’anno ha assunto una valenza particolare.
Ricorre infatti il centenario del Milite Ignoto, cui la nostra Città ha nel tempo dedicato una scuola primaria e una targa speciale collocata sul monumento ai caduti di tutte le guerre di Piazza Scipione.
Cent’anni fa il passaggio del feretro lungo il percorso che dalla Basilica di Aquileia lo condusse al Vittoriano, segnò un momento di profonda commozione collettiva.
Quel soldato era ed è il simbolo di tutti i ragazzi che, partiti per il fronte, non fecero più ritorno a casa, ed incarnava al contempo il desiderio del Popolo Italiano di non render vano quell’immenso sacrificio.
Avremmo dovuto attendere un altro quarto di secolo perché quell’anelito di Pace e Democrazia cui i più aspiravano, trovasse compimento.
La Costituzione Repubblicana, in particolare l’articolo 11, trae radici profonde dalla Resistenza e dalle sofferenze del secondo conflitto mondiale, ma è bene ricordarlo, anche dal Piave, dall’Isonzo, dal Montello, dal Monte Grappa, dal Cimone, dall’Ortigara, dall’Altipiano di Asiago, da Caporetto, da Vittorio Veneto.
Lì nacque nel Popolo, che aveva visto gli orrori della guerra e ne aveva vissuto gli stenti, la volontà di riscatto economico e sociale e la voglia di protagonismo.
I contadini, gli operai, i maestri che si erano incontrati al fronte non erano “buoni” solo per cacciare il nemico o difendere le frontiere, ma dovevano e volevano essere protagonisti nella costruzione di un’Italia migliore. Perché ciò accada dovranno vivere altre tragedie, ma il seme era gettato.
Oggi ci conforta l’idea che a cent’anni di distanza da quei tragici eventi i giovani europei possono gareggiare e fraternizzare nello studio, nella ricerca, nella cultura, nello sport, anziché ammazzarsi sui campi di battaglia.
E ciò è possibile anche grazie a quei ventenni, simbolicamente rappresentati dal Milite Ignoto, che si immolarono nell’adempimento del loro dovere.
Ma il IV novembre, per Somma Lombardo è stato un giorno Speciale anche per un altro motivo.
La nostra Comunità cittadina ha espresso pubblicamente il ringraziamento verso coloro i quali, volontariamente, hanno operato durante le fasi più dure dell’emergenza Covid-19 perché tutti avessero un’attenzione, un aiuto, un sostegno, una cura.
Che si trattasse di organizzare un trasporto di persone o di oggetti, di predisporre e distribuire un pacco di viveri o medicinali, di vaccinare un infermo, di consegnare un documento, di confortare un anziano o un malato, molte sono le persone che si son rese disponibili per fare la propria parte, anche mettendo a rischio la propria incolumità.
A tutti loro, va il più sentito GRAZIE, mio personale e soprattutto quello dell’intera Città.
Senza il loro apporto non sarebbe stato possibile affrontare e superare quei momenti drammatici. Molto resta ancora da fare per sconfiggere definitivamente questo subdolo nemico e non dobbiamo abbassare la guardia, ma se oggi possiamo guardare con una maggiore Speranza al domani, è anche per merito loro.
Il Presidente del Consiglio Comunale li ha chiamati sul palco del Cinema Auditorium per consegnare due semplici, ma significativi simboli: un attestato e una spilla.
Ci farebbe piacere che guardando la pergamena o indossando questa spilla rivivessero l’orgoglio di aver servito la nostra Comunità e lo stimolo a rifarlo in futuro.
Prima di procedere con la premiazione, l’intera assemblea ha riservato un abbraccio ed un sentito applauso alla Signora Maria Pia, moglie di Antonino Romano, il nostro caro Volontario della Croce Rossa che ha pagato con la vita il suo mettersi al servizio del prossimo perché “Non c’è Amore più grande di chi dona la vita per i propri Amici”.
Grazie di cuore Antonino, Grazie a tutti i volontari e Buona Festa dell’Unità Nazionale!

Stefano Bellaria