Fu un vero e proprio tripudio di folla per le strade di Somma, in quei giorni del 1949, quando le campane ritornarono a casa. Molti anziani lo ricordano ancora.

Abbiamo chiesto a quattro di loro di raccontarci quei momenti e ora li vogliamo condividere con voi. Ecco le testimonianze di Rosa Visco Gilardi, Giacinto Lanaro, Pierino Croce e Silvana Sala. All'epoca avevano rispettivamente 21, 12 , 18 e 20 anni.

La Signora Rosa fu la Madrina della prima campana, quella dell'Ave Maria: "La scelta cadde su di me perché ero un'animatrice dell'oratorio, allora abitavo in Piazza Cipresso e ricordo molto bene l'arrivo dei camion con le campane, si fermarono per alcuni istanti davanti al castello, poi proseguirono per la piazza della chiesa. I camion erano stati addobbati con tantissimi fiori e la folla era davvero tanta. Nei miei ricordi le campane rimasero molto tempo sulla piazza e ricordo che con me c'erano il padrino della seconda campana, il Sig. Sacchi che era un membro degli affari economici della parrocchia e per la terza campana l'ingegner Brasca".

Anche per gli altri testimoni il ricordo più vivo sono le campane disposte sulla piazza. A tal proposito, il Signor Giacinto ricorda molto bene che furono collocate su grandi tronchi preparati dai carpentieri della città. Vivo è il suo ricordo di Monsignor Marco Sessa che visibilmente euforico si apprestava a benedire le campane.

"Io ero un ragazzino di 12 anni e facevo il chierichetto, eravamo felici perché poi avremmo suonato noi le campane sotto la direzione del Sciur Rubert che ci diceva quale corde tirare."

ll Signor Pierino racconta invece che essendo stato in quell'epoca in seminario, non ricorda molto se non il suo Prevosto benedire il concerto campanario. Però invece ricorda molto bene che insieme al Sig. Giacinto, furono due degli interpreti dell'Operetta "Mulini a vento", messa in scena per raccogliere fondi .

"Fu Don Lino, grande amante dell'operetta (con i ragazzi dell'oratorio ne mise in scena diverse) a organizzare l'evento e noi eravamo gli interpreti, tutti maschi."

E' invece la Signora Silvana a svelarci che

"Mio padre Giovanni Sala comandante dei vigili del fuoco, insieme alla Marchesa Visconti, furono il padrino e la madrina dell'ottava campana, "il campanone". Fu un evento per la città che si risollevava lentamente dopo la guerra, e quel trionfo di fiori e la gente festante segnavano la voglia di ricominciare proprio dal suono delle nostre campane."

Ecco che anche se un po' sbiaditi riaffiorano i ricordi di un evento che ha fatto la storia della nostra città.

Staff del gruppo FB Vivi Somma!