Eccole, sono tornate! Le 8 campane in si bemolle vegliano nuovamente dall'alto su Somma Lombardo. Ai sommesi è mancato il loro suono che scandisce le ore del giorno, le feste ed anche i dolori.

Molto si è detto e raccontato delle campane restaurate insieme al loro castello (l'insieme di travi in legno o in ferro a cui sono legate, che serve anche ad attutire le oscillazioni sulle strutture murarie) e alla torre campanaria. Le abbiamo viste calare, le abbiamo poi viste luccicanti durante l'ultima festa di S. Agnese, esposte all'ammirazione di tutti, e sembra di saperne ormai tutto. Ma scorrendo il tempo a ritroso, le prime campane di cui abbiamo notizia sono le 4 che già nel 1707 erano poste sul vecchio campanile della chiesa di S. Agnese.

Nel 1740 venne completata la nuova torre campanaria della basilica, e su questa furono ricollocate.

Nel luglio del 1797, il campanile fu seriamente danneggiato dalla caduta di un fulmine che causò un grave incendio; tre campane caddero, danneggiandosi irreparabilmente.

"Nel 1799 i fabbriceri acquistarono all'asta le 5 campane della chiesa di S. Francesco a Milano da poco soppressa" (cit. Somma Lombardo, Da Borgo Antico a Città Moderna di A. Rossi 1982). Ne abbiamo prova col bando d'asta ancora conservato nell'archivio parrocchiale.

Nel 1881 si resero necessari nuovi interventi su campane e torre campanaria: un documento di quell'anno riporta una "nota delle operazioni mancanti o per lo meno mal costrutte al castello delle campane sulla Torre Parrocchiale di S. Agnese in Somma Lombardo". Sono li elencate ben 20 irregolarità riscontrate, che vanno da "tasselli mancanti" a "alla seconda campana vi sono i ferri che tengono la ruota mal messi…". Il preventivo della ditta Bianchi ammonta a lire 957.

Meno noti sono i gravosi interventi conclusisi nella Pasqua del 1909. In particolare, troviamo una fattura del 22 giugno della ditta Bianchi di lire 741.085, la bolla di consegna di "una tastiera per suonare a festa otto campane" di lire 180.000 e "un sacco di corde" per lire 24. Gli ingenti costi richiesero vari appelli alla popolazione, affinché contribuisse generosamente al pagamento delle opere.

Curiosa è una lettera inviata dal fabbricere al Sindaco Antonio Porro in occasione del termine dei lavori: "...nel darne comunicazione regolare all'oss. Sig. Sindaco, spera questa fabbriceria che il municipio vorrà concorrere nella misura del possibile a lenire l'ingente spesa et in tale certezza ringrazia in anticipazione, mentre colla massima stima si rassegna. La Fabbriceria"

Le campane restarono per circa 40 anni sul campanile a segnare con il loro suono la vita dei sommesi; noti a tutti i gravi fatti che le fecero calare nel 1943. Come ci ricorda il Rossi nel suo libro, la frase che girava di bocca in bocca "campan a tera em perdù la guera" ben rappresentava lo scoramento di tutto il popolo sommese. Tuttavia, a simbolo di protezione, una delle 8 campane fu salvata dalla fusione per scopi bellici.

Fu sempre la ditta Bianchi a calare le 7 campane, come ci dice una relazione del 17 maggio 1943, ma non più a siglarne il ritorno nel 1949. Alla fine della guerra nuove campane rioccuparono il nostro campanile, segno di rinascita dell'intera nazione e frutto della generosità dei circoli, degli imprenditori e di ogni singolo cittadino. Tra le iniziative dell'epoca, un'operetta al Teatro Oratorio finalizzata alla raccolta fondi "Mulini a Vento"; era musicata da Carlo Pettinato, che in quei decenni aveva un buon successo nazionale con canti per bambini e operette come "I miliardi di Pinocchio" rappresentate in varie parrocchie. Anche l'elenco delle aziende benefattrici è conservato in archivio, e fa riaffiorare i ricordi di molte ditte sommesi non più esistenti.

Il giorno 8 dicembre 1949 si risentì il suono delle 8 campane, forgiate dalla Fonderia Ottolina Luigi di Seregno. La campana superstite fu rifusa e ancora oggi riporta in latino la scritta "In tempi di guerra, quarta di otto sorelle, non scese dall'alta torre per poter cantare inni di pace".

Oggi anche noi, seppur siano mancate solo per 7 mesi, possiamo vivere l'emozione di risentire le nostre campane.

Da Febbraio 2017 sono tornate a suggellare la vita di una comunità che vuole conservare il patrimonio delle tradizioni, della cultura e dei sacrifici di tanti sommesi.

Staff gruppo FB Vivi Somma!


VIVI SOMMA RINGRAZIA DI CUORE LA DOTTORESSA MICHELA GRISONI PER LA DISPONIBILITÀ E LA FONDAMENTALE COLLABORAZIONE. I DOCUMENTI A CUI SI FA RIFERIMENTO SONO CONSERVATI NELL’ARCHIVIO PARROCCHIALE.

 

Vivi Somma è un gruppo pubblico di Facebook, che ha tra i suoi obiettivi quello di far conoscere arte, cultura, storia, manifestazioni e eventi della città di Somma Lombardo.

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