A lui è dedicata la scultura di piazza Vittorio Veneto

Chi transitando per la piazzetta davanti al municipio di Somma Lombardo, vedesse sulla pareti di destra una grande scultura bronzea raffigurante un uomo alato che, come Icaro, sta precipitando circondato da lingue di fuoco, potrebbe chiedersi: “A chi è dedicata questa scultura?”. Poi si avvicinerebbe per cercare la risposta da quel bronzo e, forse, troverebbe questo scritto:
EMILIO PENSUTI
SIGNORE E PILOTA CONQUISTA
IN PURA ANSIA PERENNE LANCIATO
A MARAVIGLIE DI SACRIFICIO
E D’INFINITO
CON INFRANGIBILE ALA VOTIVA
LA FEDE E L’AMORE
VOLANO
15 APRILE 1918
Letto questo si troverebbe nella nebbia fitta non sapendo chi è, e soprattutto, per quali meriti ebbe questo riconoscimento dalla cittadinanza sommese?
Questo è il motivo che mi ha spinto a raccontare il chi è, il perché, e quando, fu messa questa scultura,

Chi è? Emilio Pensuti, eroico pioniere dell’Aviazione italiana che Somma Lombardo (a quel tempo un piccolo ma laborioso borgo), ebbe l’onore di ospitare durante i tempi avventurosi e gloriosi della nascente Aviazione.
Emilio Pensuti ebbe i natali a Perugia il 26 agosto 1890. Collaborò nel 1911 alla realizzazione del monoplano “Friuli”, con il quale il 20 giugno 1912 conseguì il brevetto ad Aviano (Pn).
Nel 1913, con il grado di capitano comandò il campo scuola della Malpensa e,  legato a Gianni Caproni dalla comune passione per il volo, divenne uno dei più validi collaboratori:
Il 29 gennaio 1914 su un Caproni 80 HP, stabilì il primo record italiano di altezza raggiungendo i 4080 metri e nel settembre dello stesso anno con un Caproni da 100 HP portò il record a 5300 metri; suo anche il record di volo con passeggeri, volando l’11 giugno 1916 su un Caproni 300 HP avendo 11 persone a bordo. Collaudatore di vari prototipi (volò in pratica su tutti gli aerei Caproni, tra i quali il grande Caproni 300 HP, destinato a diventare il bombardiere tipo dell’aeronautica militare italiana durante la prima guerra mondiale. Nella sua breve vita effettuò oltre tremila voli con 41 diversi tipi di apparecchi. Partecipò alla guerra compiendo diverse azioni, fra le quali, il 3 ottobre 1917, un bombardamento notturno su Pola.  
Qui sotto sono ecco alcune annotazioni tratte dal diario giornaliero (riservatissimo) scritto da Gianni Caproni nel 1914, sull’attività svolta da Emilio Pensuti che, certamente, servono a porne l’accento, l’impegno e la serietà nel suo pericolosissimo lavoro.
9 venerdì (gennaio) Pensuti vola facendo dei “virage” strettissimi e passanti la verticale. Picchia l’apparecchio perfettamente e perpendicolarmente. Vola con vento molto forte.
29 giovedì (gennaio) Pensuti fa record di altezza 3850 m. 230=4080 con mio monoplano tipo 1914; motore Gnome 80 Hp. E’ meraviglioso a quell’altezza. L’apparecchio giallo, causa i riflessi della neve. Scende intirizzito. Si beve alla salute, alla discesa. Si comunica giornali.
18 sabato (aprile) Pensuti vola con “Parasol” ad equilibrio automatico senza toccare i comandi per mezz’ora.
12 mercoledì (Agosto) Alle otto e mezza arriva Pensuti. Era partito da Aviano alle 5 3/4. Ha percorso i 330 Km. Ad una velocità media di 126 Km. All’ora. Ha consumato solo 58 litri di benzina, cioè 20,80 l’ora; ne ha ancora 72 litri nei serbatoi. Ciò dimostra la poca potenza necessaria per volare. Avrebbe potuto volare per sei sette ore senza scalo.
14 mercoledì (settembre) Pensuti fa istruzione al tenente Gregorini (…) e al capitano De Carolis, venuto oggi (….) entrambi molto soddisfatti.
1 giovedì (Ottobre) Pensuti batte il record italiano di altezza salendo a metri 5280 con “mio” Parasol 100 Hp., monovalve.
13 venerdì (Novembre). Pensuti ritorna da Torino. Dovette fare alcune prove di volo con 150 kilogrammi di carico. Salì a 1000 metri in 11’; poi a 1800. Doveva salire a 2500 m. decollò in meno di 100 m. Va a Milano a prendere un altro 80 Hp. perché il motore di quello che è a Torino non va bene. Altrimenti sarebbe salito a 1000 m. in 9’.
25 mercoledì (Novembre). Pensuti vola con 300 Hp.; vola con tre, con due e con un motore anche laterale. Decolla in 37 passi; carico: 500 kili. Entusiasmo grandissimo.
2 mercoledì (Dicembre). Pensuti vola col suo 300 Hp. A 2000 metri con 500 kg. Pensuti fa dei bei planè in spirale. Dopo pranzo vola nuovamente con 300 Hp.. Vola molto bene. Vi è il Sindaco di Somma con Signora.
Il grande poeta Gabriele D’Annunzio sentì il bisogno di elogiarlo per la sua bravura.
Foto sopra: Pensuti con il tenente Galassini con il quale fece il suo ultimo e tragico volo.
Infatti, durante quel volo si sviluppò un incendio a bordo e Pensuti, con grande maestria e freddezza di spirito, riuscì ad atterrare salvando il suo compagno ma, purtroppo, rimanendo lui vittima del fuoco
Era il 18 aprile 1918 quando precipitò con il suo triplano sul campo di Vizzola Ticino. 
Pochissimi anni dopo la sua scomparsa, cioè nel 1922, alla sua memoria fu dedicato il grande monumento in bronzo che adorna la parete destra della piccola piazza antistante l’ingresso al Municipio di Somma Lombardo. Realizzato dallo scultore Angelo Montegani e inaugurato nel 1922, e fuso nella nuova fonderia appena istallata nell’officina Secondo Mona in Mezzana.
Nell’ ultimo conflitto data la penuria di metalli, il monumento corse il pericolo di essere fuso, poi l’idea fu per fortuna accantonata.
PS Alla memoria di Emilio Pensuti Somma Lombardo ha pure intitolato una via.


24 maggio 1922
Onorevole Comitato per le Onoranze
ad Emilio Pensuti - Milano
Con propria deliberazione 21 corr. Questo Consilio Comunale ha approvato la decisione della Giunta Municipale per l’accoglimento della domanda prodotta, consentendo il collocamento della lapide all’ardito aviatore EMILIO PENSUTI, gloria dell’aviazione Italiana, ed ha affidato Giunta di ricevere in consegna la magnifica opera d’arte.
Con particolare considerazione
IL SINDACO
G. Cova Moscardino


Funerale di EMILIO PENSUTI
Qui sotto: la partenza da Vizzola Ticino.
A destra sotto: all’uscita dalla chiesa di S. Agnese. Il corteo era circondato da una folla di persone commosse e piangenti. (Foto P. Galdangelo).
A sinistra sotto: inaugurazione del monumento sulla parete del Municipio in piazzetta. (foto C. Ferrario).